Un’autentica sorpresa!

La Fondazione è venuta a conoscenza di questo paesaggio, rappresentante il Viale di Castelleone con la chiesa della SS. Trinità, datato 1949: un’esplosione di colori e di luce, il paesaggio con tracce di neve che si apre alla primavera.
Il quadro è (come sempre accade ai quadri di Arata) ricco di poesia, di amore del pittore per il suo paese, ma sorpresa è la dedica sul retro a Giulia Rosa Greppi “con tanto affetto”.
Giulia Rosa (1915-2021) era l’unica figlia dell’arch. Giovanni Greppi (1884-1960) amico fraterno di Francesco Arata fin dai tempi della comune esperienza a Brera e alla Scala, a cavallo della Grande Guerra.
Abile acquarellista e incisore, Greppi ebbe una fortunata carriera professionale: tra le sue molte opere ricordiamo il Sacrario di Redipuglia, la sede della Banca Popolare di Milano di piazza Meda, la città di Dalmine.
La collaborazione tra Greppi e Arata spaziava dall’arte all’architettura nell’ambito di un rapporto fecondo di reciproco rispetto.
Non stupisce quindi che Arata abbia donato questo quadro, che illustra il paese a lui così caro, alla figlia dell’amico di antica data.